LEGNAGO e CEREA. Grande entusiasmo per la visita del noto imprenditore a Porto e a San Vito. All'istituto Medici i ragazzi gli hanno preparato un menu speciale.
Full immersion in due scuole di Legnago e Cerea, ieri mattina, per il «re dei tortellini» Giovanni Rana. Nonostante i molti impegni professionali, il noto imprenditore - che con la Bassa, terra di cui è originario, mantiene sempre un legame forte - ha voluto accogliere sia l'invito della materna di San Vito di Cerea, sia quello dell'istituto Medici di Porto di Legnago, dove lo scorso novembre, durante la Fiera di San Martino, gli studenti gli avevano dedicato uno speciale raviolo.
Alla scuola dell'infanzia, dove era presente anche il dirigente Antonino Puma, l'imprenditore è stato protagonista di una vera e propria festa con canti interpretati dai piccoli alunni - molti dei quali hanno poi indossato i cappellini da chef donati dal Pastificio Rana - ed assaggi di dolci locali, come gli «zaleti» di Cuocadè, e di specialità multietniche offerte da alcune mamme straniere nell'ambito del progetto di inclusione «Intrecci di storie» portato avanti dalla scuola con «Il sorriso di Ilham». La mattinata all'istituto Medici è iniziata invece con una visita alle due cucine dell'indirizzo alberghiero, dove Rana, accompagnato dal dirigente Stefano Minozzi, è stato subito sommerso di richieste di selfie da parte degli studenti. Con la sua proverbiale simpatia e cordialità, l'industriale della pasta fresca ha poi incontrato in aula magna 11 classi, ripercorrendo le tappe principali di un'attività lavorativa davvero eccezionale: dagli esordi come giovanissimo aiutante nel panificio di famiglia fino alla nascita dell'azienda «Pastificio Rana», che ora conta milioni di consumatori in tutto il mondo, pubblicità tra le più originali mai realizzate, e nuovi stabilimenti, tra cui uno a Chicago, in Illinois. Oltre ad una quarantina di ristoranti ai quali alle fine del 2012 si è aggiunto quello di New York e continue espansioni all'estero sotto l'attenta guida del figlio Gianluca, amministratore delegato del gruppo. «Oggi», ha sottolineato Rana, «abbiamo 2.500 dipendenti ed un fatturato che nel 2015 ha raggiunto i 540 milioni di euro. Risultati che 50 anni fa non mi sarei certo aspettato di raggiungere. Qualità, immagine, comunicazione, innovazione, tanta passione ed impegno: è tutto questo, ragazzi, che bisogna tener presente per andare avanti». «Delusioni ne ho avute anch'io», ha poi concluso, «ma mi sono sempre rimesso in gioco, al motto di "Dai, dai, dai" a cui mio figlio Gianluca ha voluto aggiungere un bel non mollare». La giornata si è conclusa nella sala da pranzo dell'istituto dove a Rana è stato offerto uno speciale menù appositamente ideato per lui.
Elisabetta Papa, L'Arena 4 marzo 2016, p. 41