LEGNAGO. All'istituto Medici incontro con gli studenti promosso da Progetto Carcere 663-Acta non Verba di Maurizio Ruzzenenti
Il capitano Schiaffini, del Comando provinciale dei carabinieri, mette in guardia i giovani: «Non ci si salva dicendo "Io non lo sapevo"»
«State attenti ragazzi. A partire dai 14 anni siete penalmente perseguibili e non ci sono scuse che tengano. La legge non giustifica l'ignoranza». A mettere in guardia i giovani sui gravi rischi che corre chi, anche se non ancora maggiorenne, commette reati - magari con l'aggravante, prevista dal codice penale, che questo avvenga durante una manifestazione sportiva come ad esempio allo stadio - è il capitano Gabriele Schiaffini, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Verona, esperto in ordine pubblico. Il quale, davanti a una platea di 200 allievi, è intervenuto come relatore d'eccezione all' incontro «Sport, tifosi, disordini, daspo» all'istituto Giuseppe Medici di Legnago (il daspo è il divieto di accesso alle manifestazione sportive).Una scuola da anni particolarmente sensibile a questi tema «tanto che lo scorso 14 febbraio», spiega il dirigente Stefano Minozzi, «in occasione della Giornata della legalità promossa dall'Ufficio scolastico territoriale con la Consulta studenti della Provincia di Verona, siamo stati insigniti del titolo di Ambasciatori della legalità».L'appuntamento, organizzato da Maurizio Ruzzenenti, presidente dell'associazione Progetto Carcere 663- Acta non Verba di Verona che da anni, proprio al Medici, in accordo con i docenti referenti Maria Luisa Mele e Maurizio Merlin tiene regolarmente corsi di educazione alla legalità, è stato inserito nella Settimana dello sport. Con l'obiettivo di offrire ai ragazzi la possibilità di conoscere da vicino le regole da tenere in ambito sportivo, in particolare quando si assiste a una partita di calcio allo stadio. E proprio questo sport, come ha sottolineato Ruzzenenti, sembra «essere deputato ai maggiori disordini». «Spesso», ha esordito il capitano Schiaffini, «i ragazzi della vostra età non sanno che cosa rischiano quando non rispettano la legge e quando, magari trascinati dalla cosiddetta "psicologia della folla", si comportano in modo diverso da come agirebbero da singoli. Si parte con il dire: lo fanno tutti perché non lo posso fare anch'io. Oppure si crede di non essere rintracciabili grazie all'anonimato che si crea appunto sugli spalti, ma alla fine ci si ritrova sempre nei guai. È difficile parlare di anonimato in uno stadio. Ci sono impianti di videosorveglianza perfetti ai quali è impossibile sfuggire. Inoltre chi acquista il biglietto ha l'obbligo di esibire il documento. E se si commette un reato non basta dire "non lo sapevo"».Insomma, se un tifoso decide di scavalcare la rete del campo, lanciare in campo una bottiglietta d'acqua o altri oggetti, portare con sé dispositivi luminosi e fumogeni, danneggiare strutture, offendere un pubblico ufficiale oppure uno steward, cioè un addetto alla sicurezza, non può trincerarsi dietro un semplice «non sapevo».«Il reato», ha sottolineato ancora con forza il capitano Schiaffini, «comporta la denuncia e questa, ragazzi, vi sporca per sempre la cosiddetta fedina penale. Perché averla nel casellario giudiziario non è cosa da poco: può precludervi una carriera lavorativa futura, nelle forze dell'ordine, ma anche in un'azienda privata. Perciò attenzione: prima di fare qualsiasi cosa, magari fumarsi uno spinello per sentirsi "fighi", pensateci bene. Una denuncia ve la portate avanti per tutta la vita».Sempre in tema di calcio, a catturare l'attenzione degli studenti è stato naturalmente il daspo. «Un provvedimento atipico», ha precisato l'esperto, «che vieta l'accesso allo stadio a chi viene considerato pericoloso. Può essere emanato non solo in seguito a una denuncia, ma anche in via preventiva da parte del questore». «Ragazzi», ha concluso il capitano, «avete il futuro davanti. Non commettete sciocchezze, rischiate di pentirvene amaramente».
Indirizzo
La sede dell'Istituto Giuseppe Medici si trova in:
Via Nino Bixio, 49 37045 Legnago - VR
Coordinate: Lat. 45.200078, Long. 11.31774
Codice Univoco per la fatturazione elettronica: UFTFPK
Contattaci
Questi sono i nostri recapiti: non esitare a contattarci!
Telefono 1: (+39) 0442 20036
Telefono 2: (+39) 0442 28563
Email informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Email istituzionale: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Posta Elettronica Certificata: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Connettiti con noi!
Siamo sui principali Social Network. Seguici e rimani in contatto.