LEGNAGO. Progetto sperimentale che ha coinvolto gli allievi del corso Socio-sanitario dell'istituto «Medici» di Porto
Organizzate da Lions, Comune, scuole e Ulss 9
La vera ricchezza arriva dal confronto con la diversità. Per questo è opportuno imparare fin da piccoli a rapportarsi con le differenti abilità di ciascuno. Anche di un compagno che sta seduto su una sedia a rotelle, oppure che ha difficoltà a scrivere, a leggere o a comunicare. È partito da qui il progetto sperimentale «Kairós-Alla ricerca di Abilian» lanciato, in linea con l'omonimo Service Internazionale, dal Lions Club di Legnago, con il sostegno dell'Ulss 9, e di sei scuole del territorio. L'esperienza si è concretizzata, nell'ambito dell'«Alternanza Scuola-Lavoro», per 54 ragazzi di due classi terze dell'indirizzo Socio-Sanitario dell'istituto professionale «Medici» di Porto di Legnago. I quali, dopo un periodo di formazione, hanno potuto a loro volta fare da «educatori» a 235 alunni delle elementari degli istituti comprensivi di Legnago 1, Minerve, Cerea, Sanguinetto e Casaleone. «L'elemento distintivo del progetto», ha spiegato il presidente Lions, Emanuele Nascimben, «è che ad avvicinare i bambini al tema della diversità sono stati degli studenti di 16 anni. Tutto ciò è stato possibile grazie ad una fitta rete di collaborazioni tra Lions, scuole, Comuni e l'Ulss 9 che ha dato maggior valenza istituzionale all'iniziativa». Tanto che, «il progetto», ha sottolineato Raffaele Grottola, direttore dei Servizi Sociali dell'Ulss 9 Scaligera, «è stato inserito nel Piano di Zona dell'azienda sanitaria. Il lavoro svolto ha infatti dimostrato il ruolo educativo della scuola, anche in un settore come quello della prevenzione per cui a volte, al di là delle parole, non sempre si arriva a dei risultati concreti».Coordinati dai docenti Maria Luisa Mele e Simone Malavasi e guidati dall'esperto esterno Erasmo Gastaldello, i 54 allievi del «Medici» hanno approfondito i concetti di uguaglianza e di diversità, pregiudizi e stereotipi sull'handicap, ma anche i metodi più efficaci per sensibilizzare bambini normodotati sulle difficoltà quotidiane dei loro coetanei che sono invece disabili: come ad esempio l'uso della musica, particolarmente apprezzata dai piccoli, della pittura, del linguaggio del corpo, e delle tecniche di truccabimbi. Il Lions Club legnaghese ha invece finanziato l'acquisto del materiale didattico necessario.Attraverso la storia di alcuni animali che con le loro avventure conducono a riflettere sulla ricchezza portata dalle diversità, gli alunni si sono messi alla prova in vari laboratori condotti, appunto, dagli studenti del Socio-Sanitario. «Un aspetto, questo, di grande importanza», ha concluso il dirigente del Medici Stefano Minozzi, «che ha permesso ai nostri allievi di coprodurre le attività e di imparare a rapportarsi con i più piccoli, responsabilizzandosi».