LA GRANDE SFIDA. Premiati al teatro Stimate i vincitori dei concorsi di poesia, foto e video

«La fragilità non è debolezza ma avere ancora sentimenti»

«Essere fragili o forti poco importa perché siamo tutti fragili e siamo tutti forti... Essere fragili non vuol dire essere deboli ma essere uomini umani». Così scrive il giovane Eljon, alunno dell'Istituto Medici di origini albanesi, che con le sue suggestioni si è aggiudicato il primo premio del concorso "Altriversi", promosso dall'Ads La Grande Sfida Onlus con la collaborazione del Comune.L'associazione, da sempre in prima linea per fare dialogare le persone con disabilità con il territorio, ieri mattina ha radunato al teatro Stimate oltre 380 persone, tra studenti e utenti dei centri diurni di Verona e provincia, per premiare i vincitori dei tre concorsi dedicati non solo ai versi, e in questo caso si tratta della prima edizione, ma anche a video e fotografie, campi in cui l'esperienza è invece ormai di vecchia data.«I tre concorsi sono stati organizzati durante la Grande Sfida che si è svolta nell'anno sul tema appunto della forza della fragilità», racconta il presidente della onlus, Roberto Nicolis, ricordando che il prossimo slogan, per l'edizione 2018, sarà invece «Abitare il limite». «Hanno partecipato classi intere e centinaia di persone con registri comici, autobiografici, narrativi o intimisti». I partecipanti sono stati giudicati sia dal pubblico, nelle edizioni della Grande Sfida sia in Gran Guardia che a Castel d'Azzano e Isola Rizza, sia da esperti come Mario Guidorizzi per i video, Roberto Puliero per i versi e Marco Monari per gli scatti fotografici. Tutti i finalisti sono stati menzionati.«Si tratta di concorsi inclusivi, che aiutano a sviluppare un pensiero originale in collegamento con quello dell'altro», precisa Nicolis. «Sui canali social girano spesso video indecorosi e persino pericolosi anche sul tema della disabilità, mentre è interessante valutare come, se ben stimolati, gli studenti sanno cogliere la fragilità come qualcosa che genera tenerezza, più che come una mera debolezza». Scrive Ilaria, seconda classificata, del laboratorio abilitativo di Nogara: «La forza della fragilità è la sensibilità; è quella sensazione che ti fa ragionare. È quella sensazione ridicola come sono io, tutto a un tratto anche senza motivo mi metto a piangere e poi mi metto a ridere».

Chiara Bazzanella, L'Arena, mercoledì 06 dicembre 2017 CRONACA, pagina 18

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