Il timore di attentati terroristici in Europa ferma la delegazione russa che oggi era attesa all'istituto Medici di Porto per il convegno «Qualità e certificazione nell'agroalimentare». Alla tavola rotonda, che inizierà alle 10 e alla quale parteciperanno alcuni tra i maggiori esperti del settore, dovevano esserci infatti 38 insegnanti e 12 studenti di dottorato dell'Università «Pietro il Grande» di Voronezh - città della Russia sud-occidentale - con la quale un anno fa il Medici ha sottoscritto, a Legnago, un accordo di cooperazione accademica per il settore agrario.
Ma le preoccupazioni espresse dagli insegnanti russi e dai genitori degli studenti causate dalla tensione internazionale scaturita dopo gli attentati terroristici di Parigi hanno prevalso e così oggi i russi non ci saranno. Con una lettera inviata a Stefano Minozzi, dirigente del Medici, l'Università russa, dichiarandosi «molto dispiaciuta per i disagi» che avrebbero potuto procurare all'organizzazione del convegno, ha annunciato l'impossibilità di essere presente «a causa», hanno scritto, «dei timori manifestati da docenti e genitori degli studenti riguardo a possibili attacchi terroristici in Europa». Aggiungendo il loro apprezzamento per il rapporto di collaborazione che si è creato tra le due realtà scolastiche e che sperano di poter organizzare un altro incontro già nella primavera 2016.«Anche se rammaricati», spiega il preside Minozzi, «li comprendiamo bene. Oltre alla tappa legnaghese, i russi hanno rinunciato anche ad altre visite turistiche in importanti città italiane. Noi, però, non ci arrendiamo e durante il convegno, tenteremo di collegarci con loro in streaming». La mancata partecipazione dei russi ha fatto venir meno anche l'atteso brindisi a base di vini prodotti dall'istituto Medici che solitamente vengono offerti a tavole rotonde o agli incontri con i genitori. Vini particolarmente apprezzati dall'Università di Voronezh la quale, al termine dello scorso anno scolastico, aveva assegnato proprio all'istituto legnaghese il primo premio al concorso «La chimica è alla base della vita». Gli studenti dell'allora quarta B, indirizzo agrario, con allievi di varie classi dell'alberghiero, avevano prodotto un prosecco completamente privo di solfiti: su quei 30 litri di vino era stato anche realizzato un report, tradotto in inglese, su esperimenti, analisi microbiologiche e su tutte le fasi di lavorazione: vendemmia, vinificazione e spumantizzazione. «È un nuovo metodo di produzione», precisa il dirigente Minozzi, «che se rimane classico per il processo di spumantizzazione, per il resto è decisamente innovativo perchè non usa solfiti. Le bottiglie di prosecco per cui siamo stati premiati sono terminate, ma per l'incontro con i russi avevamo prodotto del nuovo Rubello spumantizzato e del Rosè».
Elisabetta Papa, L'Arena - Venerdì 4 dicembre 2015, p. 40